martedì 31 agosto 2010

Perchè dipendere dai tempi che viviamo? Sono loro che devono dipendere da me.

L'intera metropolitana solo per me. Spettacolo desolante, come la mia anima vuota del resto, spoglia di tutto. Nuda ed intrizzita dal freddo.
La telefonata che ricevetti da mio padre non fu un gesto riconciliante ma l'ennesima mancanza di coraggio e spirito paterno.
Spero che i suoi prossimi figli ricevano ciò che a me è mancato. Sto leggendo "Padri e Figli" di Turgenev. Sono inquieto, in un grigio periodo, un periodo di rimpianti simili a speranze e speranze simili a rimpianti.
Tutto vicino a me profuma a merda e magnolie, amaro come le droghe anfetaminiche ma con un soffio di gelsomino.

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