Ascolto paziente ciò che il fico di fronte a me e la sua resina gommosa ha da raccontarmi,
E la vita mi stupisce ancora una volta, io mi inebrio con lei.
Un dubbio d'amore mi sfregia l'anima e mi squadra con un ghigno,
Ma anche lui mi è dolce, e distogliermi non può
Dalla certezza d'esser parte dei cicli.
Chiudo gli occhi e il monte del Tibidabo ingrossa i suoi rilievi nel tentativo di conquistarmi,
I cespugli resi ebbri dal sole mi salutano mossi da uno scirocco caldo,
Ed io, consapevole, mi illumino vivendo l'attimo svanito.