mercoledì 10 agosto 2011

Il maestro appare quando l'allievo è pronto.

Vivere con serenità è possibile.

-vivi con Consapevolezza

-elimina l'Io di rappresentanza, l'Io mondano

-sciogli le catene della schiavitù del desiderio, della volontà effimera

-elimina nell'amore il concetto di "possesso"

-evita gli abbagli, le illusioni, le bugie del "genio della specie"

-essere, non solo esistere

-vivi senza aspettative o senza il bisogno di risultati specifici

-riconosci l'attimo (che svanisce nell'attimo stesso) e sii capace di viverlo

-non esser schiavo delle tue parole, riconosci la limitatezza (e l'arroganza) delle opinioni, sii
padrone dei tuoi silenzi.

-l'ultima libertà, è quella spirituale.

martedì 2 agosto 2011

Colui che dubita.

Sempre, ogni volta che ci pareva di aver trovato la risposta a un problema,
uno di noi scioglieva, sulla parete,
il nastro dell’antico rotolo cinese
sí che svolgesse e visibile apparisse
l’uomo seduto che tanto dubitava.
Io, ci diceva, sono colui che dubita.
Dubito che sia riuscito il lavoro che v’ha inghiottiti i giorni.
Che, quel che avete detto,
se detto peggio valga tuttavia per qualcuno.
Che lo abbiate detto bene e che forse un po' troppo vi siate, alla verità di quanto avete detto, affidati.
Che sia ambiguo:
per ogni possibile errore vostra sarebbe la colpa.
Può anche essere troppo univoco
e allontanar dalle cose la contraddizione;
non è troppo univoco?
Allora quel che dite è inutilizzabile.
Le cose vostre sono inanimate, allora.
Siete realmente nel corso degli eventi?
Compresi con tutto quel che diviene?
Siete ancora in divenire, voi?
Chi siete?
A chi parlate?
A chi serve quel che state dicendo?
E, fra parentesi: vi lascia sobri?
Si può leggerlo di mattina?
È anche congiunto al presente?
Le tesi davanti a voi enunciate son messe a profitto
o almeno confutate?
Tutto è documentabile?
Per esperienza? Di chi?
Ma prima di tutto e sempre,
e ancora prima d’ogni cosa:
come si agisce se si crede a quel che dite?
Prima di tutto: come si agisce?
Pensierosi
noi si considerava con curiosità
l’uomo turchino dubitare dal quadro,
ci si guardava e da capo si ricominciava


Bertolt Brecht