Mentre Allen Ginsberg era sul suo letto di morte in
agonia, tu eri li ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio leggendogli i
"Cantos" di Ezra Pound. Posso chiederti quale in particolare? E soprattutto,
quanta influenza ha avuto sulla tua maniera di scrivere la Beat Generation, di
cui Ginsberg era un illustre portavoce?
Ho avuto l’enorme fortuna di avere come amici e maestri
tutti i più importanti rappresentanti della cultura beat. Ho tratto tantissimo
insegnamento dalla loro maniera di scrivere e vivere. Allen è stato un grande
poeta ma anche un fervente attivista politico. E devo anche a lui il mio impegno
in tal senso. Non ricordo esattamente quale poesia gli stessi leggendo in
particolare, anche perché durante le lunghissime ore della sua agonia gli ho
letto tantissime cose, da Blake a Pound a Orlowsky. Ricordo però che sul suo
letto campeggiava un’enorme fotografia di Walt Whitman, suo grande maestro. Poi
pacificamente, con al suo fianco Gregory Corso che gli chiedeva disperatamente
di non morire, ci ha lasciati per sempre.
Cosa è cambiato a New York, la stessa città dove tu negli anni ‘60 facevi i primi esperimenti di teatro free form unito alla musica, rispetto ad ora, dopo l’undici settembre?
Essenzialmente è diventata una città molto più costosa, dove si fa fatica a vivere. Prima era più facile per la gente poter dare libero sfogo ai propri fervori artistici perché tutto era più economico e vi erano centinaia di 'factories' dove i giovani artisti potevano conoscersi e confrontarsi, anche senza troppo bisogno di tanto denaro. Io ho lavorato per anni in un negozio di libri, ho dormito sola nei parchi e nessuno mi ha mai dato fastidio. Adesso esiste troppa disparità nella distribuzione del denaro, c’è gente che muore di fame per strada e gente che va in giro con borse di Chanel. In più esiste un clima di costante paura alimentato dall’amministrazione Bush, la quale invece di trarre un insegnamento positivo dalla strage delle torri, si è mossa solo ed esclusivamente ragionando in termini di vendetta, senza interrogarsi sul perché ciò era avvenuto, senza riflettere sulle proprie colpe.
Cosa pensi delle nuove leve del rock attuale? Secondo
me hanno ereditato dalla tua generazione solo il 'divismo' da bambini viziati,
così come denunciava il grande Lester Bangs, ma non la carica passionale e la
qualità della musica.
Questo è vero ed è dovuto al fatto che i giovani vengono
condizionati dal mercato, che pretende un certo tipo di musica. Pensa ad MTV.
Vogliono e pensano solo ai soldi. Gente come me o Lester Bangs, pensava invece
di ribellarsi allo show business, mentre le nuove leve trovano più difficoltà
nel farlo. Vengono tutti un pò sfruttati. Il rock’n’roll deve riprendersi la
sua voce e la gente deve capire che ha il potere di cambiare la politica, la
musica, l’arte, basta solo che lo si voglia davvero. You know, people have the
power..
A questo punto mi concedo il lusso di fare una
domanda banale ma che comunque mi incuriosiva. Del resto non è che capiti tutti
giorni di sedersi ad un tavolino con la 'sacerdotessa', quindi mi sono goduto
tutti i privilegi del fatto stesso di trovarmi li con lei e, come se stessi
parlando con una vecchia amica, le ho chiesto...
Patti, oltre che cantante e portavoce fondamentale di
quel gruppo di band che diede vita alla new wave, tu puoi essere considerata a
tutti gli effetti una poetessa. Ami la poesia e hai conosciuto molti fra gli
scrittori americani contemporanei più significativi. Come nascono dunque i tuoi
testi?
Mah, diciamo che hanno diverse origini, cambiano a
seconda del tipo di canzone; l’ultimo album ("Trampin", ndr) è stato per esempio
completamente ispirato da un episodio tragico della mia vita recente e cioè la
morte di mia madre. Ma non si tratta solo di questo; l’album è anche un pretesto
per parlare del rapporto madre e figlia in generale, dato che anche io sono una
mamma ed in quanto tale mi immedesimo in tutte coloro che quotidianamente
perdono i propri figli laggiù in Iraq. In sostanza i miei temi nascono da
sentimenti classici e attualissimi come la famiglia, l’amore ed il suo
contrario, la guerra.
Oltre che musicista e poetessa, sei anche una
brillante pittrice. I tuoi dipinti recenti hanno un pò perso il carattere
sessuale degli esordi e la tua tecnica, all’inizio molto più 'grezza' e diretta,
risente cospicuamente dell’uso dei moderni computer. Come è dunque cambiata la
tua maniera di dipingere?
A dire la verità, utilizzo il computer solo per la
rielaborazione in digitale di alcune fotografie. È invece vero che i miei quadri
hanno perso parte dei richiami sessuali che caratterizzavano i lavori di
trent’anni fa, ma questa è una naturale conseguenza del fatto che sono
invecchiata, mentre allora ero nel pieno della gioventù, intenta a scoprire me
stessa anche attraverso la liberazione sessuale. Attualmente sono più
concentrata verso l’esterno e meno introspettiva. Molta ispirazione mi nasce dai
terribili fatti dell’11 settembre e dal dolore delle tante famiglie distrutte.
Ritorniamo alla musica. Esiste qualche gruppo che ti
emoziona e che puoi considerare come erede della new wave?
Mio figlio!! No, scherzi a parte, non mi sento di dare
un giudizio del genere: il rock’n’roll mantiene sicuramente inalterato il suo
significato sociale, ma non so dirti chi è l’erede di quel grande movimento che
è stato la cosiddetta new wave, non sta a me dirlo.
Beh, comunque saprai sicuramente che le ragazze che
fanno parte del 'Rock Riot', ti ritengono indiscutibilmente la loro ispiratrice
e maestra...
Certo, e in questi giorni dovrò volare a Seattle dove mi
consegneranno un premio di riconoscimento. Che carine!
Finita l’intervista non posso non chiedere a Patti
di concedermi alcune foto con lei, anche se il tempo era poco e doveva
raggiungere Tom Verlaine e Lenny Keye per il sound check, che naturalmente ho
seguito interamente. Era un’occasione che non potevo perdere. Ma un ricordo che
difficilmente potrò cancellare dalla mia mente sono stati quei suoi fantastici
ed espressivi occhietti, che tenuti quasi perennemente socchiusi durante i
trenta minuti che mi erano stati concessi, stranamente si aprirono e mi
sorrisero quando le chiesi un autografo sulla mia personale copia dei
"Cantos" di Pound. Il concerto in serata è stato qualcosa di galvanizzante:
nonostante il funesto ed ingiusto scorrere degli anni, Patti ha conservato
interamente la sua voce graffiante, come ai bei tempi di "Horses". E dire
che sono passati già trent’anni...
Claudio Nigri
Contro l’usura nessuno ha solida casa
Di pietra
squadrata e liscia
Per istoriarne la facciata
Con usura
Non vi è
chiesa con affreschi di paradiso
Harpes et luz
E l’Annunciazione
dell’Angelo
Con le aureole sbalzate
Con usura
Nessuno vede dei Gonzaga
eredi e concubine
Non si dipinge per tenersi arte
In casa, ma per
vendere vendere
Presto e con profitto, peccato contro natura
Il tuo pane
sarà straccio vieto
Arido come carta,
senza segala né farina di grano
duro
usura appesantisce il tratto
falsa i confini, con usura
nessuno
trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore
del telaio
CON USURA
CANTO XLV
di Ezra Pound