martedì 27 ottobre 2009

Almost Blue.

Almost blue
Almost doing things we used to do
There's a girl here and she's almost you
Almost
All the things that your eyes once promised
I see in hers too
Now your eyes are red from crying

Almost blue
Flirting with this disaster became me
It named me as the fool who only aimed to be

Almost blue
It's almost touching it will almost do
There's a part of me that's always true... always

Not all good things come to an end now, it is only a chosen few
I have seen such an unhappy couple

Almost me

Almost you

Almost blue

martedì 20 ottobre 2009

Como é que vais (nostra Signora dei turchi).




Due cose mi vengono alla mente dopo questo giro in bici notturno:

a) perchè sono stato zitto dopo quell'esplicito invito?

b) ucciderei (metaforicamente) Roberto Castelli.



Lo interesante nunca es la manera
como alguien empieza o termina.
Lo interesante es el medio,
aquello que ocurre en el medio.
No es casual que la velocidad más grande
esté en el medio.
En el medio es donde se encuentra el devenir,
el movimiento, la velocidad, el torbellino.
Carmelo Bene dice que hay que ver a los autores menores, que son los verdaderos grandes autores, los intempestivos.
Gilles Deleuze

lunedì 19 ottobre 2009

Un branco di pecore, convinto che i significanti siano significati.

-devo smettere, devo smettere!-

-di far cosa?-

-di pensare, non ce la faccio piú. pensavo di essere un depresso bipolare, ma sono così monotematico da sembrare noioso. anzi non lo sembro affatto, lo sono, lo sono senza ombra di dubbio. e poi basta con tutta questa demagogia fine a sé stessa, come del resto tutte le demagogie. basta con il pensare di essere arrivati al punto di arrivo, alla soluzione suprema. basta con questa arroganza. siamo arroganti giusto il tempo che che ci serve per arrivare a smentirci di nuovo.

-stavo pensando alla stessa cosa da un paio di giorni. é che siamo ossessionati dalle passioni tristi.

-ma le passioni non sono tristi! non possono esserlo. al massimo malinconiche, ma non tristi. la tristezza e la felicitá sono solo semplici attimi, dei barlumi emotivi temporanei. l'eterna tristezza o l'eterna felicitá sono ossimori in sé!

-si ma io alludevo alla demagogia. alla nostra demagogia da bar, da ubriachi. se solo avessimo portato a termine una metá dei propositi sorti dietro ad un boccale di birra, saremmo finalmente, non dico felici ma sereni.

-il cazzo! ne avremmo solo l'illusione. o se anche cosí fosse, ci troveremmo nella penosa situazione nella quale ci chiederemmo: e allora? tutto qui?

- questo é quel che é.

-sei d'accordo con Krillov allora.

-Krillov era un coglione manipolato dai nichilisti. o forse no, dato che adesso sono tutti morti, sono tutti allo stesso livello e, chi lo sa, magari adesso stará godendo perché aveva ragione lui.

-sei cosí presuntuoso.. a cosa i serve tutto questo? non fai in tempo a finire una frase che giá il tuo interlocutore ha capito che non credi in ció che dici.

-non é che non creda, é che sono consapevole che non esista la veritá assoluta, quindi ci potrá essere sempre una veritá contraria alla mia altrettanto valida.

-queste sono cazzate di chi ha paura di prendersi le proprie responsabilitá. dobbiamo essere dei capolavori, inutili e imprescindibili come delle opere d'arte. é lí dove risiede tutto: non la teoria e il suo contrario, che é altrettanto valido, ma l'utilitá dell'inutilitá. e l'nutilitá dell'utilitá. esci dalla catena di montaggio, ma non abbandonarla mai se vuoi che ti ascoltino!

-sei il tipico socialista che giunto al potere si tramuta in un tiranno.

-e tu sei il solito coglione che non vuole mai ascoltare. non devi sfidare nessuno, non é questo il punto; devi semplicemente smettere di guardare ed essere egoista. se non sei egoista, se non aiuti te stesso non potrai mai aiutare nessuno. smetti di sfidare ció che non comprendi, smetti solo di vederlo. suona la chitarra!

-sei un coglione convinto che il tuoi significanti siano dei significanti. coglione e arrogante. siamo inutili, ma siamo indispensabili. semplicemente noi NON ESISTIAMO! applaudiamo il nulla.
fammi smettere di pensare per favore.

-ho in fresco una bottiglia di Fiano.

-di che anno? sai che mi piacciono solo le annate dispari.

-si lo so.

domenica 18 ottobre 2009

La(s) frase(s) del dìa, 22 de enero 2009.

"Difficile farvi una confessione vera e mostrarvi quel che succede quando uno é cosí egomaniaco: non c'é altro da fare che mettere giú periodoni lunghi coi particolari di sé e coi particolari delle anime grandi, sugli altri che sono seduti e sugli altri che sono in giro".
-I Sotterranei-

"Gli uomini si dividono in cinque categorie: uomini, quasi uomini, mezzi uomini, ominidi e quaquaraqua".
-Leonardo Sciascia-

"Sono un depresso bipolare".
-Un passeggero-

"You know, life sometimes strikes"
-Il filosofo con la lattina di birra-

Non va mai spruzzato lo spray anti insetti se avete la casa infestata dagli scarafaggi.

Arrivò a casa e dai cartoni dove aveva riposto tutte le sue cose sbucò un libro: "Dracula" di Bram Stoker. Il primo pezzo di Grant Green su Spotify che richiamó la mia attenzione subito dopo fu, guarda caso Dracula, dall'album, "Green is Beautiful".

Sento di preoccuparmi troppo per cose che non esistono. Mi succhiano la linfa vitale ma allo stesso tempo stimolano la mia curiositá.

Non so come finirá tutto questo, quello che so é che "Non si puó fermare una slitta che scende in picchiata da una discesa".

venerdì 16 ottobre 2009

"Stravrogin, perché coronate con la stupiditá, la bassezza delle vostre supposizioni?".
Gli atomi, come noi, hanno la tendenza a non esistere; una concezione sbagliata di sé stessi; l'inverosimilitá della realtá autentica. Per renderla credibile va mischiata con la menzogna; alla felicitá é egualmente necessaria l'infelicitá; smettila di parlare di te e comincia a pensare agli altri. Ma a che pro se né io né loro esistiamo? Quella ragazza nel metro che stringeva fra le mani "Confession of a freelance writer". Il film "Factotum", Charles Buckowski, Hunter S. Thopmpson e soprattutto John Fante; Capossela. Essere un pó "moody"(in "A Sentimental Moody per dirla alla Cotrane/Ellington). "Let's get lost", 1989. La paura di dire le cose sbagliate, riconoscere la propria mediocritá ma non quella degli altri, esagerandone l'importanza e lo spessore.

martedì 13 ottobre 2009

Che avranno mai in comune "The catcher in the rhye", i Guns'n'Roses, il film sulla morte di John Lennon, i Beatles in generale e gli AC/DC?

Ho la chitarra graffiante di Neil Young nelle mie orecchie; guardo l'orizzonte e "Ohio" mi sussurra dolcemente ma con rigorosa forza, "vai avanti!" (Penso a quel breve momento di sospensione, quando le chitarre esitano e i sensi galleggiano, quel preludio all'assolo che libera i musicisti dall'ansia di ció che sta per arrivare e li proietta verso il futuro con rinnovata speranza. Mi mordo il labbro inferiore per la goduria che mi causa quella scarica di feedback elettrici a sei corde).

domenica 11 ottobre 2009

Ladies and gentleman, Stan Getz and Charlie Byrd.

Continuare a tirare la corda da entrambi i lati, che senso ha?

Perché non si vive di emozioni? Perché la pregiudiziale classificazione e gerarchizzazione dei sentimenti, che l'essere umano solitamente usa,

...le aspettative false e stupide, i preconcetti, rovinano completamente la possibilitá di nutrirsi con la semplice essenza delle cose?


Qualche anno anno fa, mentre leggevo il Mucchio Selvaggio, venni colpito da un articolo. O meglio fui interessato dalla profonda umanitá del giornalista, il quale seppur serio e competente, accenava candidamente alle difficoltà incontrate nel redigere il testo.
L’articolo in questione aveva come protagonisti i Go Betweens, lo storico gruppo australiano, progenitori dell’indie pop; il problema per l’autore del testo veniva dal fatto che il gruppo era anche uno dei suoi preferiti in assoluto. Una possibile conseguenza sarebbe stata quella di perdere una delle doti fondamentali del giornalismo: l’obiettivitá.
Ma i giornalisti musicali é risaputo (questo potrebbe essere anche solo uno stereotipo), sono dei “malati” di musica, feticciosi collezionisti di vinili, raritá, sempre alla ricerca del motivo perfetto che “sicuramente incontreranno nel prossimo disco”.
Quindi, in definitiva, poco affidabili a priori, qualsiasi gruppo essi recensiscano. Troppi sentimenti (e risentimenti) gravitano intorno la sfera emotiva dell’appassionato di musica e con i sentimenti si sa, non si puó scherzare.

Non lo avrei mai detto cinque anni fa, ma durante gli scontri di Valle Giulia, mi sarei schierato dalla parte di Pasolini.

martedì 6 ottobre 2009

Ask to the Dust.

"Sii candido, promulga il corpo e l'anima, sosta un poco e procedi, sii temperato, casto, magnetico e ció che tu hai sparso, possa allora tornare come le stagioni ritornano"

Questa fase appartiene a Walt Whitman. Il libro di
poesie dove questa frase é contenuta si chiama "Foglie d'Erba".
Scrittore e giornalista spiantato, con alle spalle una vita vissuta
intensamente, passionale e sfrontato per la sua epoca, poeta dell'amore
e dell'odio, del bene e del male, della vita in quanto tale e della
morte in quanto tale. Profetico ed apparentemente contraddittorio, é
senza esagerazione il padre della letteratura moderna americana.
Hemingway lo amava. Tutta la Beat Generation di Kerouac, Ginsberg,
Burroughs si ispirava a lui.
Senza di lui forse non avremmo neanche mai avuto Patti Smith e i Black Rebel Motorcycle Club.
Ho sempre conosciuto Whitman in maniera trasversale; sapevo molto della Beat generation ed Hemingway, Fernanda Pivano, gli articoli dei giornali che leggevo, la Summer of Love del 1969, Ken Kesey e Aldous Huxley, la
musica di Patti Smith e i Jefferson Airplane, i Velvet Undergrond e i
Television, le cavalcate chitarristiche perfette dei Grateful Dead.
Tutto insomma quello che leggevo ed ascoltavo, mi riportava inconsciamente e direttamente attraverso citazioni e rimandi, a Walt
Whitman.
Walt Whitman ha sempre riecheggiato nella mia mente, come se
mi seguisse costantemente, lateva il mio inconscio. Ma ancora non avevo
letto niente di lui. Nulla. Anche se mi ero ovviamente proposto di
leggere "Foglie d'Erba"; dopo un paio di visite alla Feltrinelli ed un
paio di biblioteche bolognesi dalle quali uscii a mani vuote, lasciai
perdere la ricerca. Aggiunsi il libro nella lunga lista dei libri "Da
leggere assolutamente prima di morire".
Poi, come spesso accade nella
mia vita (o con la mia memoria!!), quando meno me lo aspetto, le cose
che davo oramai per perdute riappaiono improvviamente. Proprio come
"le stagioni ritornano". Se esiste un disco e intuitivamente "senti"
che dovrai ascoltarlo assolutamente nella tua vita perché quel disco ti
dirá qualcosa, servirá alla tua esistenza, se avverti che nelle pagine
di un libro di un autore che non hai acora letto si nasconda l'elisir
che dona il piacere di vivere intensamente la giornata, allora non
avrai bisogno di scrivere qualcosa di nuovo nella tua lista di libri e
dischi da leggere assolutamente, perché quel libro e quel disco
appariranno nella tua vita al momento giusto. Da soli, magicamente guidati a tratti dal destino provvidenziale, a tratti da una semincosciente forza di volontá.
Si, perché stranamente mi
é sempre capitato cosí. Un legame inspiegabilmente basato sulle
coincidenze, che unisce indissolubilmente la mia vita con i libri
e gli ascolti musicali;
é divertente come cosa. Dopo anni, rimane
ancora inalterato il mio senso di stupore di fronte a simili
coincidenze.
Con Withman é successa la stessa cosa. Ero giú a Martina
Franca, non ricordo quando esattamente e mentre scrutavo nella
libreria di casa per vedere cosa ci fosse di nuovo, TROVO "FOGLIE
D'ERBA"!!! E L'AVEVA COMPRATO MIA SORELLA!!
Dopo essere stato mezz'ora
a rompere i coglioni ad Adriana perché mi regalasse il libro, dopo
averla elogiata per i suoi eccezionali gusti letterari, dopo aver
esaltato la sua superioritá rispetto alle vuote coetanee, dopo averla
supplicata sostenendo di non essere riuscito a trovare il libro in
nessuna cittá del centro nord, la convinsi.
avevo il libro!!
Ho cominciato a leggere le poesie in concomitanza con la morte di mio
nonno e del mio arrivo a Barcelona.
Quando ho letto la frase che ti ho
citato sopra (ma anche quando ho letto quest'altra: "Credo che una
foglia d'erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle" ossia
la mia filosofia di vita concentrata in sedici semplici parole!!), ho
avuto un sussulto, non so spiegarti bene di che tipo, molto piú
intenso di tutti quelli provati fino a quel momento. Mi sembrava che
tutta la mia esistenza, tutte le mie esperienze, tutto ció che crea il
mio modo d'essere fosse racchiuso in quelle pagine. So che sto
spiegando la cosa con termini banali ma non ne trovo altri. I versi
erano di una bellezza sconcertante. Il suo punto di vista del mondo
esattamente uguale a mio. Mi scorse l'esitenza di fronte agli occhi,
tutte le piccole esperienze, letture, dischi, donne, amori, le delusioni
che credevo indipendenti ma che in realtá erano strettamente
collegate l'una con l'altra.
Pensai a Matilde di Perugia e a Tom
Robbins e Chuck Palaniuck. A Mariangela e agli Afterhours e i Radiohead.
Ai contrasti e gli opposti che regolano l'equilibrio del mondo ed al
concetto di diritto e dovere. Ad Enzo Biagi e al vecchio giornalismo
che non c'é piú. Morto e sepolto insieme a Montanelli e Gianni Brera,
vicino ad estinguersi vista l'etá di Bocca. Al timore che provo una
volta che moriranno Eco e Fo. All'ostracismo cui viene costretto uno
come Marco Travaglio in Italia. Ai Moravia e ai Fellini che ancora non
sono stati rimpiazzati. alla musica jazz che da anni sa solo ripetersi
e crogiuolarsi nell'aura di rispetto che si é creata in un secolo,
grazie a quel fascino intellectual-chic che fa dei suoi attuali
ascoltatori solo un nugulo di fighetti che ci tengono a farsi notare
nelle serate dove suonano Rava o Fresu o Bollani sbadigliando
penosamente. Che brutta fine ha fatto la "Musica del Demonio".
Solo`perché il jazz é considerato "colto". Ed effettivamente é musica con
una cultura ricchissima alle spalle ma questi signori sanno andare
oltre il giudizio che proviene dallo stereotipo e guardare dentro gli uomini
e la loro storia??
Pensai al dionisiaco e all'apollineo, a Eschilo e
Sofolcle, a John Coltrane e a te, all'Oscar Abelli Quartet e a
"Serenade to a Cockoo", a Roland Kirk e Grant Green, ai Beatles e a
Grant Green che suona una versione spettacolare di un pezzo dei
Beatles. Ad una dottoressa brasiliana vent'anni piú grande di me e a Lara, una catalana viziata e
complessata. A Cortazar e Roberto Bolaño, ai Jethro Tull e a "Kind of
Blue" di Miles Davis, che risuonava la prima volta che facemmo l'amore
a casa tua, quel 30 dicembre 2006.
Pensai al nichilismo mal
interpretato e all' Eterno Ritorno di Nietzche. A Dostojevski a
Bulgakov e nuovamente a te. Al socialismo Utopico e a quello Reale ed a
Valentina, che non eri nè tu né la Valentina con la quale sono stato 5
anni. A Proudhon e a Veronelli e ed al vino di qualitá ed al rispetto
che bisogna avere per i contadini che lo producono. Alla preparazione della salsa di pomodoro in campagna di mia nonna venti anni fa. Allo Snack(e) Bar "Madonna Due" e ai
suoi aperitivi. Ad una ragazza conosciuta al Link di Bologna e alla sua
passione per Emidio Clementi (che intervistai a Carpi insieme a Manuel
Agnelli degli Afterhours) ed al conflitto Israelo-Palestinese e il ruolo dell'Inghilterra e la Francia in tutto ciò. A
Gaspare Bernardi e ad Enrico Rava. A Fabrizio Bosso e a
Luciana, la ragazza che alcune tuoi informatrici mi hanno visto baciare al
Baluardo della Citadella.
A Charlie Parker e Perugia, Modena, Santiago
de Compostela, Bologna e Martina Franca. A Barcelona. A Erasmo da
Rotterdam e il suo "L'Elogio della Follia". Al 1968 in Italia e in Francia,
alla Summer of Love e tutta la musica di prima e dopo quello
spartiacque. Alla musica funky, al blues, a Lester Mc Neils e Lester
Bangs, alla Gazzetta di Modena e al giornalismo musicale, al Gonzo
Journalism a Gore Vidal e Hunter S. Thompson. A "Blank Generation" di
Richard Hell e la New Wave, Patti e I Television, Rimbaud e Baudleaire,
La Beat e la Lost Generation e di li a Gertrude Stain, F.F. Fitgzerald
e chiaramente Hemingway e di nuovo tu. A Raymond Carver e Vonnegut e
Philip Roth. Tutto mescolato come nell'Aleph di Borges.
.......
coincidenze........

tutto sembrava intrecciarsi nella mia vita, tutte
queste interconnessioni sembravano avere un senso.. Sentivo che ero in
un momento di passaggio.. e la frase di Withman mi spiegava tutto. Io
ero stato un sostenitore della sua teoria ancora prima di leggere
qualcosa di lui. Trovare conferma nelle sue pagine di quello che é
sempre stato il mio stile di vita, non solo mi rallegró moltissimo, mi
fece benedire le casualitá e i miei interessi che mi avevano portato a
leggere e scoprire l'esistenza di un profeta come W.W.

cosa voglio
dire con tutto questo (come direbbe Loris "Pasticcino"); voglio dire
che é vero che promulgare corpo e anima, sostando con pazienza,
seminando e essendo magnetici e non banali, passionali e razionali,
alla fine porta i suoi frutti.
Oggi per esempio mi telefona un
cantautore emiliano per il quale anni fa scrissi un articolo che
apprezzó molto. Si chiama Gaspare Bernardi, ai nomi dei piú puó non
dire molto ma é un uomo saggio e colto, che conosce e collabora con
gente come Max Gazzé, Fresu, Rava, Giovanni Lindo Ferretti, Cucchi.
Quell'aricolo lo ricordo con piacere perché oltre ad essere stato
apprezzato dall'artista, ricevette anche i complimenti della capo
redattrice della Gazzetta che mi telefonó scusandosi per i tagli che
avrebbe apportato al pezzo, vista l'esiguitá dello spazio disponibile
sul giornale.
Quell'articolo mi é valso la riconoscenza di Bernardi,
che nella telefonata di oggi (21 luglio 2008) mi ha spiegato che é a
punto di realizzare un nuovo disco ed un libro. Per il libro stesso
vorrebbe una mia collaborazione: lo dovrei aiutare facendogli
un'intervista. Mi ha detto espicitamente che vorrebbe che la cosa la
seguissi io. Niente di speciale, solo una breve intervista che potrebbe
finire nel suo libro autobiografico. Mi ha detto che c'e´un grosso
gruppo editoriale dietro ma non ha fatto nomi. Sono cauto.
non so,
potrebbe essere una buona cosa. Forse si forse no. Di certo ci proveró.
potrá portare qualcosa o nulla.
....coincidenze....

sabato 3 ottobre 2009

"Le galline hanno gli occhi posizionati in direzione delle tempie; non li hanno sulla stessa linea ma tendono invece verso gli estremi opposti. Questa particolarità è anche la causa dell'impossibilità per questi animali di vedere in profondità. Ma se disegnassimo una lunga linea bianca continua e la mettessimo giusto di fronte alla gallina, centrando l'angolo corretto, la gallina, per la prima volta in vita sua, riuscirà a vedere in tridimensionale e questa cosa la lascerà shoccata per ore".

Il frederikfreakismo di Vidal.
Puoi arrivare a sopportare molte cose nella vita ma non ad un Maurizio Belpietro che accusa Giorgio Bocca di non saper fare giornalismo. In italia si stanno travalicando da tempo i limiti del buon senso e della ragione. Per non parlare della mancanza di vergogna.
Bocca, perdonalo perchè davvero non sa quello che dice. La cosa peggiore è che ovviamente, sa esattamente ciò che dice per cui perdonalo facendo uno sforzo ancor più grande, turandoti il naso ancora più forte. Sembra un uomo grasso e vanitoso che si crede un Adone e poi non riesce neanche a vedersi l'uccello.



A volte si è erroneamente portati a credere che una delle cause dell'infelicità, o meglio dell'insoddisfazione a livello strettamente personale, sia legata alla mancanza di conoscenza di sè stessi. Ma non conoscersi può essere un bene se, arrivati finalmente ad avere pressochè l'idea di chi realmente siamo, ci si scopra mediocri, finendo quasi per disprezzarsi.



A Montserrat, un paesino nei pressi di Barcellona, si trovano due monasteri pressochè adiacenti. Anni e anni fa vi vivevano dei frati in uno, delle monache di clausura nell'altro. gli abitanti dei due conventi non potevano vedersi per ovvie ragioni. Oggi ho raccontato un segreto ad una persona che non conosco davvero. Non sono preoccupato per il contenuto in sè delle cose che ho detto, se non del fatto che io sia adesso una persona ricattabile.

"-Mi sembra di trovarci in una situazione, come dire, ambigua"

"-Non vedo di cosa tu ti possa preoccupare, ci sguazzi nell'ambiguità".

I due luoghi di culto comunicavano attraverso un lungo cunicolo sotterraneo. La gente ha sempre mormorato ma nessuno ne aveva mai avuto le prove. Fino a quando non trovarono in quei bui anfratti, i resti dei corpi di infanti murati vivi.

Bee, dopo tre notti insonni ha scritto un racconto e mi vuole parlare. Io continuo a svascellare nei mari dei controsensi, della demagogia, della pigrizia.
Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni del mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità, e anche oltre, fin sopra la testa, sì che alla superficie della felicità non salga che qualche bollicina, come sul pelo dell'acqua - gli si diano la tranquillità e di che vivere, al segno che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, divorare pasticcini e pensare alla sopravvivenza dell'umanità; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano che avete reso felice, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, e per insultare, vi giocherà un brutto tiro. Egli metterà in gioco persino i pasticcini, e si augurerà la più nociva assurdità, la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità un proprio funesto e capriccioso elemento. Egli vorrà conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità.

il (dipende dai punti di vista) consolatore di anime,

Fëdor Dostoevskij