mercoledì 10 marzo 2010

Lisboa.

Jim Jarmusch, Roberto Benigni, Tom Waits, Robert Frost, Bob Dylan, Johnny Cash, la signora slovena alla quale han rubato la borsa, i serpenti che ti vengono in sogno e se non li uccidi faranno in modo che qualcuno ti tradirá presto, una vecchia ubriaca che dorme nella metro, dimentica una borsa di plastica, un poliziotto in borghese mi mostra il distintivo e la porta via, -Il Libro Tibetano dei Morti-, Maus di Art Spiegelman, Aushwitz, Katowice, le coincidenze mortali e liberatorie, le leggi "Ad Listam" e i "Legittimi Impedimenti", la mostra di Fellini al Caixa Forum, Lisbona e le sue maledizioni, Roma cittá aperta, la Magnani, il lavoro, gli amori, -é tutto qui?-, il regista di 24 hours party people, quell'altro suo film, A L L U C I N A N T E, "Jude".
Tognazzi e Gassman. "In nome del popolo italiano", Risi alla regia.
Il mio ragazzo é un Buddha, i miei amanti, scatole di cioccolatini. Le pareti bianche della mia stanza, le mie foto in bianco e nero, Robert Johnson.
Per oggi mi han salvato i Dire Straits con Six Blade Knife.

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