martedì 30 marzo 2010

Avevano oraganizzato una calcotada, ma hanno mangiato i calcots prima.

Ancora una volta le coincidenze, la dea casualitá o i miracoli, chiamateli come volete. Domenica scorsa, in una spiaggia vicino la Barceloneta scopro che la cinese moglie del titolare del bar all'angolo di casa mia é anche una delle centinaia di donne cinesi che come lei gridano -"Masage, masaaage!!"- e offrono mezzora di ottimi massaggi a 5 euro. Una vecchia cicciona cedette alla tentazione e si fece palpeggiare i rotoli di ciccia cellulitosa con le tette che le cadevano da sotto le ascelle. Io e Wendy morivamo dalle risate.
Forse compro una vespa per andare a lavorare.
-"Se comprassi una Vespa, verresti con me in Francia?"- Juan seduto sullo sgabello ed il cinese, giocano al domino appoggiati al bancone del bar. Il chino mi guarda e comincia a ridere con quella sua risata grassa e larga.
-"Gli ho insegnato io a giocare a domino e adesso mi batte sempre"- si lamentó don Juan. Un signore in giacca e cravatta ride con sufficienza dall'alto della sua ignoranza e dei suoi pregiudizi. Io invece mi godo tutta la poesia della scena. -"Puta integración"- come gridó un ubriacone argentino l'altro giorno. Quella strana coppia di cinquantenni dove lui sembra molto piú anziano, bevono birra ogni pomeriggio e chiacchierano a lungo. Stefano Lodi, gli essere umani sono luce, vivere in fotogrammi di uguale iportanza, non disdegnare le cose semplici, spazzare per terra ,la bottiglia, l'ottava nota, la quarta via, gli shock emozionali, i frammenti di un insegnamento sconosciuto e gli incontri con uomini straordinari; le incredibili connessioni. Oppure no. Tutto torna, oppure no. Lo Chablis e le telefonate alle tre di notte.
-"Ho sognato che andavo via"-
-"Peró andrai via per davvero"-
-"Lo so"-
-"Andiamo da qualche parte che sono due giorni che non mangio"-
Una cena da Pierdi con spaghetti allo scoglio e vino bianco ghiacciato, il mirador del Migdia, un album di inediti di Jimi Hendrix "Valley of Neptun", anno 2010. Inediti per davvero. Con lo stesso tecnico del suono di allora in sala a mixare. Un capolavoro di suoni, una dolcissima fusione fra digitale, analogico e corde di metallo incendiarie. Scariche di elettricitá e feedback. Il potere dell'immaginazione di Fellini. Si Fellini, forse sei tu la soluzione ai miei mali. Jung. L'immaginario collettivo. Quella donna che legge Jung nel metro. Io e wendy ci guardammo stupiti. Un gruppo di brasiliani si muove a ritmo di capoeira. Percussioni, onde. Sole e saudade. 5 concerti di jazz stanotte, da Verdaguer al Raval. La mostra su Fellini e quel video di un suo film con un ragazzino efebico e riccioluto che suona "Don't think twice it's all right", stonatissimo ma musicalissimo. Stiamo perdendo il tempo dietro a false morali e demagogia. Per non parlare delle felicitá artificiali e deprimenti. L'insostenibile leggerezza degli italiani, che alle regionali fanno vincere la Polverini, candidata che a quelle elezioni non poteva partecipare. L'ennesima illegalitá e Milan Kundera, che Bee sta ora leggendo. L'ennesima coincidenza, lo stesso circolo di una vita.
"Lei mia bella ristoratora, fa il mestiere piú bello del mondo, eppure, stasera é un pó malinconica. Ma perché? Forse il desiderio nuovo di felicitá? Peró attenti perché poi quando questo desiderio sembra essere una possibilitá, lí son dolori, lí comincia l'infelicitá".-
Vittorio Gassman, "La Cena", Ettore Scola, 1998.

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