sabato 16 maggio 2009

Allegria.

Mi sono rotto il cazzo dei fanatismi, a qualsiasi livello o sotto qualunque forma essi si manifestino. Mi sono rotto il cazzo dei pregiudizi che condizionano le persone, mi sono rotto il cazzo del banalizzare continuamente, mi sono rotto il cazzo della grossolanità e della cafonaggine politica, mi sono rotto il cazzo di fare e ricevere promesse che non verranno mai mantenute, mi sono rotto il cazzo del libertinaggio fine a sè stesso senza che esso produca arte. Mi sono rotto cazzo di essere sballottato da compagnia a compagnia e non avere mai un buon contratto o un salario decente. Mi sono rotto il cazzo di innamorarmi delle persone sbagliate e che le persone sbagliate si innamorino di me. Mi sono rotto il cazzo della ciclicità e della religiosità del concetto "coincidenze spazio-tempo". Mi sono rotto il cazzo di non avere un'idea. Mi sono rotto il cazzo di trovarmi nelle spiazzanti situazioni in cui non sai che fare. Mi sono rotto il cazzo di cominciare e ricominciare sempre daccapo e non avere mai un vero fine.
Mi sono rotto il cazzo di volere senza potere, di dire senza fare, di non far seguire un fatto concreto ad un concetto teorico. Mi sono rotto il cazzo della aleatorietà e di quelli che sono convinti di essere il detentori della Verità e considerano al resto della società una massa informe da educare.
Perlomeno cercassero un totalitarismo più di moda in questi tempi.
Quando un uomo vuole qualcosa, gli si parano innanzi due opzioni: cercare una strada o cercare una scusa (e così plagio anche il Melissari).

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