mercoledì 1 settembre 2010

L'incapacità vista come privilegio.

Settembre, ancora tu. Sei tornato. Niente di triste o malinconico solo un dato di fatto. Una constatazione legata ad un sospiro, questo si. Un gran sospiro dove si racchiude tutto l'inespresso. A volte non abbiamo il coraggio per guardare dentro noi stessi. O a volte si ha paura di non essere d'accordo con ció che si vede. L'aspettare qualcosa. Questo perlomeno è ancora un'attivitá. Aspettare, dico.
Ma quando anche l'attesa finisce e non resta piu nulla da fare? Le veritá inesorabili e perfide che vengono a galla. Ciniche, nel metterti di fronte all'accettare la mediocrità. Ma la mediocrità è già qualcosa. Si finge di essere felici perché la noia non è tanto di moda.
Settembre, mio adorato settembre.
Mi sento onesto con me stesso e con l'universo ammettendo la mia incapacità. Ma non ho altro desiderio se non quello di vivere umanamente. Non ho più un solo minuto da perdere, da sprecare.
La ragazza bionda è sempre lì seduta in terrazza sorseggiando caffè, il tabaccaio simula una gentilezza tipica del venditore che odio (non la simulazione, quanto le sue scarse doti di attore), l'energumeno è sempre lì a vigilare il suo bar all'angolo di casa mia. Dei pompieri stanno spegnendo un fuoco scoppiato nel bel mezzo del quartiere e la gente si ammucchia per curiosare e spettegolare. Puttane rumene che ti chiedono 20 euro, gitani che si rivolgono alla mia amica dicendo: "Ti do 500 euro se mi fai leccare la tua fica", domenicani che collegano un impianto di musica alla batteria di una vecchia vespa e inondano il quartiere di salsa e bachata mentre la polizia gli chiede quasi per favore, di andar via. Fra qualche giorno inaugureranno un teatro di can can francese, giusto dietro casa. Entro nel bar per leggere Roth in pace e trovo il muratore che ha appena terminato i lavori in casa che mi grida: "Bevi una birra con me".
Ok, la bevo.
Arrivò altra gente, amiche e amici suoi. Si parlò di poesia e sogni letterari, di fotografie e sesso in "automatico". Non avrei mai pensato di riuscire a ballare pop spagnolo. L'incapacità è spesso vista come privilegio.
Settembre, mio adorato settembre.
Stagione di mezzo, diplomatica e vanitosa, ipocondriaca e piena di colori e luci ma anche nuvole e spine.
Settembre, che cominci la vendemmia.