venerdì 7 agosto 2009

Una faccia così anonima da sembrare conosciuta.

Smettere di vedere i concerti pensando all'articolo che avrei dovuto poi scrivere ha ridato gusto alle mie emozioni.
E così in tutte le cose; la vita in terza persona, fino ad un certo punto però. Quei gesti così profani che mi facevano sorridere;
perchè, se tutto fosse vero, non ero stato ancora fulminato?
Sorridevo per tutto ciò.

Celebrazioni e promesse di matrimonio, imbarchi di americani e mafiosi, mojitos letterari, film beat, sax pieni di anime, pensieri (neanche tanto) strani.
Juan era intanto più ubriaco del solito e il cinese serio si gli sedette vicino al tavolo e lo calmò solo con uno sguardo pacato. Gente che non trova lavoro e si lamenta in perfetto stile spagnolo ma non fa nulla per cambiare le proprie sorti. La birra che già sorseggia alle 08.00 di mattina l'aiuterà forse a gridare più forte il proprio dolore, ma non cambierà le sorti.
Rompo un computer, un orologio, perdo un biglietto, dopo la puzza l'affollamento;
La notte dei titoli e delle illuminazioni.
Le improvvisazioni divine. Il benestare il benessere e il Ben-Essere, Pee Wee Ellis, i concerti alla Pedrera e tante cose che non ricordo.
Rido beffardo.
Per ora.