mercoledì 24 giugno 2009

Naròdnaja Rasprava.



La città trafficata, lo slalom in bici fra i turisti. Tutto di un silenzio assordante.
"Chi perde il suo spirito, perde anche la fede, perde Dio. Non è un uomo negativo nè positivo, è splendidamente dotato e intelligente, sensibile e acuto, ma incapace di realizzare le proprie doti, di ritrovare un contatto con la vita autentica. Intorno a lui è il quadro, a sua immagine e somiglianza, di un mondo folle e sradicato, perduto forse per sempre, nonostante non manchino i punti di riferimento per una rinascita e rigenerazione spirituale."

Il grande Fedor. Un diavolo. Sebbene le sue parole devono essere contestualizzate, sono abbastanza rappresentative del mio stato d'animo.
Devo fare il conti con la possibile risposta che un giorno potrei darmi:

"Sì è tutto qui."

A cosa servirò mai? Chissà se mi è dato saperlo. Per ora apprezzo il percorso. E poi cosa diavolo c'entrerà mai il film "Sidewalks" che tanto mi ricorre in questi giorni?
I petardi scoppiavano lontano vicino alla spiaggia ed io volutamente mi estraevo dai contesti in cui ci potrebbero essere troppe persone. Non ho assolutamente voglia di fare conversazione ora.
Finirà presto l'era della filantropia, dell'indignazione, dell'immobilismo, delle cose fini a sè stesse. Si sviluppa la data consapevolezza della conseguenzialità causa ed effetto.
Sono consapevole che fra un pò mi chiederanno di stare zitto.

lunedì 22 giugno 2009

Feroci Invalidi di Ritorno dai Paesi Caldi.




Da troppi giorni non scrivo nulla.
La mia agenda è vuota e non ho neanche voglia di riempirla. Sono troppo preso dalla ricerca della "formula", cosi come Rimbaud la chiamerebbe.
Ma questo è solo un segno positivo, anche se già lo sapevo.
"Questi sono pensieri interessanti" disse la ragazza con la faccia da "terrona" come me.

Sono giorni speciali questi e il Mar Mediterraneo mi ha dato una mano.

L'azione non è vita ma uno snervarsi. La morale (dell'epoca) è una fiacchezza del cervello.
Il giorno in cui parlai finalmente a mia sorella.
Le paranoie di chi non è la mia donna. Mi innamoro nuovamente del passato e della mitizzazione dello stesso.
Conosco ancora la natura? Mi conosco?
Quelli che mi hanno incontrato forse non mi hanno veduto.
Cristo è morto per i peccati di qualcuno, di certo non per i miei.


Due equadoriani che rullavano una canna di fronte al figlio di uno di loro che non avrà avuto più di quattro anni.
Reggeva un palloncino d'elio e non smetteva di fissare la mano dell'uomo che mischiava l'impasto di tabacco e fumo. Se siamo tanto le derivazioni del nostro passato e dei nostri contesti, ero incuriosito dal pensiero di quel bimbo, di come sarebbe stata la sua vita fra una quindicina di anni. O meno forse.

Don Juan, settanasei anni, che fuma interminabili sigari e che comincia a bere rhum alle 8 di mattina e a mezzanotte è ancora lì, fresco come la lattuga, che grida a tutti i "manoletes" del bar, le vecchie facce note, grida:


"Per colpa di questa pancia enorme non riesco più a vedermi l'uccello. Ma la mattina è il mio momento; mi sveglio sempre con un'erezione potentissima che mi fa dire ce l'ho ancora! Poi vado al bangno, piscio, e tutto scompare, tutto torna come prima e non riesco più a vederlo. Fino al giorno dopo."
E pensare che era entrato gridando a tutti che doveva scappare al cesso perchè altrimenti si sarebbe pisciato sotto.


Sorrido e saluto i cinesi, padre e figlio, che ogni giorno mi preparano il panino con la fettina di carne e il formaggio. Alla "spagnola" se sul menù è scritto: "Lomo con Queso". Alla calabrese "Lu pane con lu Purcu".

Macero, ricreo, rimugino e mi struggo, sorrido e me la godo. Sto bene e sto male.
Penso.
Pero ho la faccia, così dicono, di chi ha "Disfrutado de las vacaciones".
Un buon lavoro serio sarebbe tradurre gli articoli da "La Repubblica" a "El Pais".

domenica 7 giugno 2009

Concerto Ac/Dc

Non voglio un figlio adesso perchè ho troppa paura che mi sfugga dalle braccia mentre passeggiamo.

lunedì 1 giugno 2009

Se non sappiamo più ridere l'uno dell'altro non ci rimane che piangere. O andare al concerto degli Hypertotamus in carrer Paloma 22.

Quella coppia a Londra, lui spagnolo lei francese. Lui non parlava una sola parola d'inglese o francese e quando litigavano erano divertentissimi, con lei che gli gridava contro indicandolo con il dito della mano sinistra puntato e lui, a metà fra il divertito e lo spaventato, con il vocabolario in mano intento a cercare la parola "disappointment".

I tormenti dell'accidia.


L'Italia, un paese dove la disillusione è ormai così forte e radicata da far riporre tutte le speranze per il futuro in un biglietto del "gratta e vinci". Non abbiamo più neanche la forza di gridare la nostra indignazione. Ma qualcosa sento che sta cambiando profondamente. Aspettate un anno o due. O meno ancora.
Nuove Hammamett e nuovi elicotteri per farli fuggire. Preparate le monete da 1 cent, perchè ci serviranno presto.